A distanza di quasi 50 anni dall’insorgere dei gravi problemi strutturali che ne avevano determinato la chiusura e a seguito di importanti interventi di restauro, la grandiosa residenza imperiale, estesa sul colle Palatino e affacciata sulla valle del Foro Romano con poderose arcate su più livelli, torna ad essere accessibile al colto e all’inclita.
La Domus Tiberiana è il primo vero e proprio palazzo imperiale, eretto sul versante nord-occidentale del colle Palatino nel I secolo.
Il palazzo, oltre alla parte residenziale, comprendeva vaste aree a giardino, luoghi di culto, ambienti destinati alla guardia pretoriana a tutela dell’Imperatore, nonché un vero e proprio quartiere di servizi affacciato verso il Foro Romano.
La storia del primo Palazzo imperiale
Fin dalla prima età repubblicana, questo versante del Palatino fu prediletto dalle famiglie aristocratiche romane per erigervi le loro case, poiché immediatamente accessibile dalla valle del Foro Romano, come testimoniato dalle fonti letterarie e confermato dagli scavi.
Se infatti la denominazione Domus Tiberiana, nota dalle fonti, rimanda all’imperatore Tiberio, che ha guidato l’impero dopo la morte di Augusto, le indagini archeologiche hanno dimostrato che le fondamenta del palazzo sono state gettate da Nerone in un momento successivo all’incendio del 64 d.C., ovvero contestualmente all’edificazione della Domus Aurea, in continuità con le più antiche dimore aristocratiche.
Il palazzo subì diversi ampliamenti e ristrutturazioni nel tempo, le più importanti delle quali sono dovute agli imperatori Domiziano (81-96) e Adriano (117-138), fino a raggiungere l’estensione di circa 4 ettari.
L’utilizzo del palazzo imperiale continuò anche dopo la caduta dell’impero d’Occidente, fino al VII secolo, quando divenne sede pontificia con Giovanni VII.
La residenza ha continuato a vivere fino in età tardo-antica, per tornare a nuova vita dopo secoli di abbandono, alla metà del XVI secolo, quando la famiglia Farnese realizzò sulle terrazze scenografiche della Domus Tiberiana gli Horti Farnesiani, uno splendido giardino di delizie destinato ad ospitare una nuova corte.
In questi anni recenti la Domus Tiberiana è stata oggetto di importanti lavori di scavo e restauro volti alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione di un organismo architettonico tanto complesso quanto inizialmente a rischio, per i gravi dissesti statici e geotecnici delle imponenti strutture ora sanati, che hanno assicurato e reso stabile tutto il settore riguardante la sostruzione della pendice nord del Palatino.
Una fase necessaria che ha consentito l’odierna apertura al pubblico dell’area del monumento.
“Questo è un altro passo importante verso la piena fruizione dell’area archeologica centrale di Roma, la più grande al mondo in un contesto urbano straordinario. Grazie all’incessante operosità del Parco archeologico del Colosseo e alle ingenti risorse che continuano a essere investite nella valorizzazione del sito, da oggi cittadini e visitatori provenienti da tutto il mondo potranno godere di un ambiente che riapre al pubblico dopo quasi mezzo secolo dalla sua chiusura”, ha dichiarato all’inaugurazione il Direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo.
Il percorso di visita
Con l’apertura del palazzo viene finalmente ripristinata la circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino, attraverso la rampa di Domiziano e gli Horti Farnesiani: il visitatore, che entra nel palazzo percorrendo la via coperta nota come Clivo della Vittoria, avrà così la percezione dell’antico cammino percorso dall’imperatore e dalla corte per raggiungere la grandiosa residenza privata, che dal colle Palatino ha dato origine al moderno significato della parola “palazzo”.
Il nuovo percorso si sviluppa poi nelle viscere del palazzo imperiale, oltrepassando le poderose arcate del quartiere dei servizi, ed è incastonato nelle sostruzioni cave del fronte nord, articolandosi in sette sale espositive, quattro delle quali comunicanti tra di loro, che si affacciano con una vista privilegiata sul Foro Romano, mentre due sale multimediali sul fronte opposto ospitano un documentario e la ricostruzione olografica del monumento. Un percorso tattile accompagna il visitatore.
Allo snodarsi delle sale, si segue la visione delle straordinarie architetture di recente restaurate, dei servizi con le terme imperiali e le infrastrutture connesse, delle superfici decorate a stucco che impreziosiscono il cosiddetto ponte di Caligola, con sullo sfondo le pitture ritraenti soggetti della vita di corte.
L’allestimento museale si articola secondo una visione tematica all’interno degli ambienti del quartiere di epoca adrianea, destinato ad accogliere i servizi, le botteghe per la vendita al dettaglio e presumibilmente anche attività amministrative. Il racconto della vita che si svolgeva nella reggia è suffragato da un’ampia selezione delle centinaia di reperti ceramici, in metallo e in vetro, di statuaria e decorazioni fittili messi in luce durante gli scavi degli ultimi 30 anni: le merci e i consumi attraverso la documentazione che ci restituisce il vasellame trovato, le transazioni economiche testimoniate dalle numerose monete rinvenute, i sontuosi arredi degli spazi occupati dalle corti con le informazioni desunte dalla statuaria, i culti misterici del Palazzo, da Dioniso a Mithra e agli egizi Iside e Serapide.
Gli spazi sono suggestivamente illuminati tanto all’interno quanto all’esterno, così da essere visibili dalla città anche di notte.
Il percorso si compone di una parte liberamente accessibile e percorribile e una sezione di sale con allestimenti museali. Per la parte liberamente accessibile è richiesto il biglietto ordinario 24h Colosseo, Foro Romano, Palatino. Per le sale è necessario un supplemento in aggiunta ad un biglietto 24h Colosseo, Foro Romano, Palatino (con biglietti Full Experience, Forum Pass SUPER e con Membership Card non è richiesto supplemento).
Info e prenotazioni https://colosseo.it/area/domus-tiberiana/
P.C.