Tivoli, nel 273 dopo Cristo, ospitò l’esilio dell’unica regina di Palmira, Zenobia, sconfitta dall’imperatore Aureliano per essersi autoproclamata Augusta e ribellata al dominio romano. Già seconda moglie del “dux Romanorum” re di Palmira, Settimio Odenato, Zenobia rese indipendente il regno liberandosi di marito e figliastro ed assumendo il governo. Trasformò lo stato in una monarchia indipendente, dichiarandosi Imperatrix Romanorum e discendente di Cleopatra. Zenobia conquistò i territori romani dell’Egitto, Bitinia, Siria e parti di Asia Minore ed Arabia per essere, infine, sconfitta da Roma al termine di una lunga campagna militare.
In forza di questo antico legame con Palmira, Tivoli già nel 2005 avviò l’iter per stringere un gemellaggio con la città, progetto poi non finalizzato per lo scoppio della guerra in Siria.
Ora però si riparte con una nuova iniziativa a cura del Comune: dal 16 al 23 dicembre è aperta alle Scuderie Estensi di piazza Garibaldi la mostra “Etiam periere ruinae: Tivoli denuncia le devastazioni a Palmira” per commemorare degnamente la città siriana straziata dalla guerra e tenere vivi il valore e l’immagine di uno dei siti archeologici più famosi del mondo, patrimonio dell’Unesco, parzialmente distrutto dalla furia islamista nel 2005 che ci ha privati di meravigliose vestigia romane come il tempio di Baal Shamin (Giove), l’arco di trionfo e le torri funerarie.
Inoltre, la mostra è dedicata all’archeologo martire Khaled Asaad, sovraintendente del sito archeologico, decapitato per aver difeso la memoria della città (val la pena di segnalare che, allora, l’unica nazione europea che ha avuto la sensibilità di disporre le bandiere a mezz’asta sui suoi musei in segno di lutto è stata l’Italia).
È infine indubbio lo spessore artistico dell’iniziativa – organizzata dall’associazione culturale romana CulturArt Commission e curata da Chiara Strozzieri – che vede coinvolti Massimiliano Kornmüller, Annaluce Aglietto, Giovanni di Carpegna Falconieri, Lucio Castagneri, Paolo Garau, Francesco Grizi, Nino La Barbera, Andrea Tudini. Orario della mostra: tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.30
La Redazione