Non furono solo i barbari. Cronaca di 200 anni di terrore in nome della croce

Quando si affronta il tema della caduta dell’impero romano, la prima causa che viene spontaneamente alla memoria, vuoi per uno scarso approfondimento del tema, vuoi per l’impatto psicologico della vicenda, è l’invasione dei cosiddetti barbari.

Noi riteniamo che questa sia solo una delle cause, e neppure la principale. (https://www.saturniatellus.com/2018/07/linizio-della-fine-fosse-stata-la-peste-antonina/)

Immagine1La prima causa, infatti, è stata la diffusione del cristianesimo che ha divorato dal di dentro il cemento di una convivenza rappresentato dalla Pax deorum hominiumque. E questo con l’offerta della salvezza eterna a tutti, indistintamente, in un periodo molto difficile della millenaria storia romana.

La seconda causa fu il crollo demografico a causa delle pandemie. Si tratta principalmente di due knock out mortali del secondo e terzo secolo, anche questi poco noti: la Peste Antonina del 165/182 e la Peste di Cipriano del 251, eventi catastrofici che ammazzarono tre imperatori,  falcidiarono la popolazione – che si stima calò da un terzo alla metà – e provocarono la grande e annosa crisi politico amministrativa del terzo secolo che vide più imperatori che anni.

Da qui trae origine l’estensione nel 212 della cittadinanza a tutti gli abitanti entro i confini (liberti compresi), che tuttavia non bastò a ristabilire gli equilibri sconvolti. E allora gli imperatori diedero il via al sistematico arruolamento di barbari, che portò all’assorbimento problematico di popolazioni allogene, oltretutto poste l’una contro l’altra: masse umane che avevano ricevuto la cittadinanza contro masse umane ancora “fuori dai confini”.

La terza causa fu sì l’invasione barbarica di popoli non ancora “civilizzati”, ma con gli ingredienti citati che ne fecero in parte una necessità e con una progressione spalmata su tre secoli.

Vediamo ora più da vicino una cronologia della prima causa, la presa di potere cristiana, che i libri di storia ignorano nel suo aspetto strategico, poco evidenziano e comunque considerano una passeggiata di salute.

Invece siamo di fronte a un drammatico crescendo rossiniano di eventi tragici.

312: l’imperatore romano Costantino si converte al cristianesimo e legittima il culto cristiano, esentando la chiesa cristiana dal pagamento delle tasse sui beni posseduti e gli ecclesiastici dai doveri pubblici. I cristiani sono circa il 10% della popolazione.

324: Costantino vieta ai governatori di sacrificare agli dei.

330: Costantino ordina la rimozione delle statue dai templi.

341: L’imperatore Costanzo vieta a tutti di sacrificare pubblicamente agli dei.

356: Costanzo introduce la pena di morte per chi venera immagini pagane e adotta per primo i termini dispregiativi “pagani” e “peccatore”.

361: l’imperatore Flavio Giuliano tenta una restaurazione pagana abolendo i decreti imperiali “cristiani”, ma viene ucciso da un legionario cristiano nel 363.

382: l’imperatore Graziano rimuove l’altare della Vittoria dal senato di Roma, rinuncia al pontificato massimo e abolisce le immunità per i collegi sacerdotali, confiscandone i beni. Il fisco cessa così il finanziamento dei culti e del sacerdozio tradizionale.

388: l’imperatore Teodosio vieta la discussione in pubblico sulla religione

391: Teodosio fa spegnere per sempre il fuoco di Vesta, che ardeva ininterrottamente a Roma da mille anni, e vieta offerte e sacrifici agli dei anche in privato; Stilicone, magister militum reggente imperiale d’occidente, profana e saccheggia i “pignora imperi”, i sette talismani sacri della Romanità.

392: Masse di cristiani invasati distruggono il Serapeo (ritenuto il tempio più bello del mondo) e quanto rimaneva della gigantesca biblioteca di Alessandria.

394: l’imperatore, cosiddetto usurpatore, Eugenio, ultimo pagano, viene sconfitto dall’imperatore Teodosio nella battaglia del Frigido, nei pressi di Gorizia. E’ l’ultimo grido disperato del paganesimo ufficiale.

395: muore Teodosio, il più zelante demolitore, coi suoi ripetuti “Editti”, della Religione dei Padri.unnamed

399: Onorio, succeduto al padre Teodosio, primo imperatore d’occidente, ordina l’abbattimento dei templi ormai vuoti anche in aree di campagna.

401s. Agostino invita i cristiani di Cartagine a distruggere tutti gli oggetti paganis. Giovanni Crisostomo guida la distruzione definitiva del tempio di Artemide ad Efeso (una delle sette meraviglie del mondo).

408: Onorio vieta i banchetti e le cerimonie.

408: Onorio rinnova l’ordine della completa distruzione dei templi ancora rimasti e/o la loro riconversione ad altro uso.

410: mentre  Onorio siede a Ravenna (nuova capitale dal 404) i Visigoti compiono il sacco di Roma, violandola dopo mille anni.

415: i parabolani, sgherri del vescovo s. Cirillo, scorticano viva la filosofa pagana Ipazia ad Alessandria d’Egitto.

416Claudio Rutilio Namaziano, patrizio pagano già prefetto di Roma, scrive il “De reditu suo” l’unica cronaca, mutila, del tempo di allora che ci sia pervenuta e che descrive la sua fuga da Roma da condannato a morte inseguito dai messi imperiali cristiani (“cronaca” riscoperta mille anni dopo, nel 1493).

416: l’imperatore d’oriente Teodosio II vieta qualsiasi incarico pubblico ai pagani.

475: orde cristiane danno fuoco al palazzo di Lauso a Costantinopoli dove si trovavano decine di capolavori della statuaria classica trafugate dai templi, tra cui lo Zeus di Fidia di Olimpia (una delle sette meraviglie del mondo), l’Afrodite Cnidia di Prassitele, l’Era di Samo e l’Atena di Lindo.

494: leggenda vuole che le ultime vestali sopravvissute privatamente in clandestinità a Roma brucino il Palladio (uno dei sette “pignora imperi” di Roma) per evitarne la profanazione.

529: l’imperatore romano-bizantino Giustiniano vieta l’insegnamento della filosofia; contemporaneamente s. Benedetto demolisce il santuario di Apollo a Monte Cassino.

530: Giustiniano fa radere al suolo il tempio di Iside a File.

532: La millenaria “Accademia” di Atene chiude per sempre. I cristiani ormai sono l’80% della popolazione.

536: una eruzione spaventosa di un vulcano in Islanda oscura i cieli d’Europa per 18 mesi, seguita da altre due eruzioni nel 540 e 547, che portarono a una piccola era glaciale sull’Europa occidentale, con un calo di due gradi della temperatura sino al 660.

541: esplode la Peste bubbonica a Costantinopoli, che si stima abbia dimezzato la popolazione dell’impero romano-bizantino (Italia compresa).

Il tetro, plumbeo e opprimente medioevo teocratico è davvero cominciato e durerà secoli.

Il cristianesimo si sovrapporrà come un mantello agli antichi dei e dove non riesce a sradicarli completamente, li trasforma in santi, invertendone la polarità.

I riti e culti pagani, soprattutto quello mitraico, sono scopiazzati nelle forme e nei simboli. Il capo della chiesa cristiana prende il nome mutandolo dalla religione pagana: Pontefice da Pontifex Maximus e Papa da Pater Patrum, vertice della gerarchia mitraica. La stessa vampirizzazione avviene per tutte grandi festività calendariali pagane.

Chiese sorgono ovunque, in genere sulle rovine dei templi e con le stesse pietre.

Ci vorranno mille anni perché i pochi testi classici sopravvissuti (si stima ottimisticamente il 10% del totale) ritornino ad essere studiati e Lorenzo Valla smascheri quello che passa ancora per un dettaglio della storia: il gigantesco falso storico della Donazione di Costantino che “aveva regalato” il potere temporale ai papi.

Paolo Casolari