Il Parco archeologico del Colosseo presenta la mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma”, ideata e organizzata in collaborazione con l’Associazione Rotta di Enea per promuovere e diffondere la conoscenza del mito di Enea.
L’esposizione, aperta il 15 dicembre scorso, è visitabile sino al 10 aprile 2023 presso il Tempio di Romolo al Foro Romano.
“Questo progetto consente di raccontare il viaggio e il mito di Enea attraverso preziosi reperti provenienti da tutta Italia, alcuni mai esposti in precedenza. Un modo per conoscere la storia di una rotta leggendaria le cui radici affondano nella notte dei tempi e che è entrata precocemente a far parte dei miti più antichi di Roma. Una rotta che oggi può essere valorizzata e ripercorsa anche grazie all’importante riconoscimento ricevuto nel 2021 dal Consiglio d’Europa, che l’ha inclusa tra gli Itinerari Culturali certificati” ha dichiarato Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo.
Il mito di Enea, cantato da Virgilio nell’Eneide, ha pervaso profondamente la cultura europea. Abbandonata Troia, distrutta dagli Achei, l’eroe lascia la sua terra e intraprende un lungo viaggio verso Occidente per raggiungere una nuova patria per i Troiani superstiti e dar vita a una stirpe da cui nascerà Romolo, fondatore di Roma e suo primo re. Enea impersona i valori della tradizione romana: la lealtà, il senso di appartenenza alla collettività, il rispetto per la famiglia, per lo stato e per gli dèi.
Peccato che la rassegna non approfondisca il tema dei ritorno, del viaggio cioè a ritroso che i troiani avrebbero compiuto per tornare alla terra dei padri, l’Italia, patria di Dardano, il capostipite dei troiani originario di Corito (Cortona).
La mostra
Nella mostra, che ha ricevuto la collaborazione istituzionale del Museo e scavi archeologici di Troia, la storia di Enea è presentata attraverso 24 opere di grande interesse, databili fra il VII secolo a.C. e la piena età imperiale, prestate da 12 diverse istituzioni nazionali. Le opere sono proposte secondo percorsi tematici chiave come le immagini di Enea, di suo padre Anchise e di sua madre la dea Afrodite; le raffigurazioni della guerra di Troia; il Palladio – talismano della salvezza prima di Troia e poi di Roma – e infine lo sbarco nel Lazio e la fondazione di Lavinium, dove le scoperte archeologiche hanno dato concretezza alla leggenda dell’eroe.
Tra i preziosi reperti in mostra si ricordano il monumentale cratere apulo a figure rosse proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, vero capolavoro della ceramografia antica, datato al 370-360 a.C., raffigurante lo scempio del corpo del principe troiano Ettore da parte di Achille. Dallo stesso Museo provengono anche due affreschi rinvenuti a Pompei uno dei quali rappresenta una rara raffigurazione del cavallo di Troia trascinato all’interno della città.
Cuore dell’esposizione sono le statue in terracotta dal santuario di Minerva a Lavinium, significativo esempio dell’arte tardo arcaica e medio-repubblicana del Lazio, molte delle quali esposte al pubblico per la prima volta.
Durante il periodo della mostra, da dicembre 2022 a marzo 2023, il Parco archeologico del Colosseo ospiterà una serie di conferenze incentrate sul mito di Enea e sul suo leggendario viaggio che saranno tenute da esperti della materia e docenti universitari italiani e stranieri. Sempre nello stesso arco di tempo sarà possibile partecipare a visite guidate a tema lungo il percorso che nel racconto di Virgilio compiono Enea ed Evandro, dal Foro Boario alla Porta Carmentale, all’Asylum (fra Arx e Capitolium), al Lupercale fino al bosco dell’Argileto e al Campidoglio e poi, attraverso la valle del futuro Foro Romano, fino al villaggio sul Palatino, dove si trova l’umile dimora del re, che coincide con il punto in cui sorgerà la casa di Romolo e, secoli dopo, la residenza di Augusto: un’occasione per ripercorrere la storia più remota e mitica del luogo, precedente alla futura città di Roma.
I temi della mostra
L’iconografia di Enea e Anchise
La dea Afrodite e il giudizio di Paride
L’amore fra Paride ed Elena
La morte di Ettore principe troiano e la caduta di Troia
Il Palladio
La dea Minerva e i giovani devoti di Lavinium
Opere in mostra
Il tema dell’iconografia di Enea e Anchise è illustrato da varie opere che rappresentano lo schema classico dell’eroe troiano che tiene per mano il piccolo figlio Ascanio e porta sulle spalle l’anziano padre Anchise, invalido – forse cieco o forse incapace di camminare – perché punito da Zeus per aver rivelato il segreto della sua unione amorosa con la dea Afrodite/Venere, da cui era nato Enea.
Questa tremenda punizione è forse raffigurata su un reperto molto antico, risalente al VII sec. a.C., proveniente da Falerii Veteres, antica città falisca, e conservato nel Museo Archeologico Nazionale dell’Agro Falisco a Civita Castellana: una bardatura di cavallo in bronzo in cui è raffigurata una donna con un bimbo in braccio, forse la dea Afrodite con Enea bambino, e un uomo accecato da uccelli, da identificare probabilmente con Anchise.
Il giudizio di Paride e l’amore fra il troiano Paride ed Elena, moglie del greco Menelao, furono secondo il mito la causa della guerra di Troia e rappresentano un tema frequentemente raffigurato sia nell’antichità che in seguito per tutta l’età moderna. Nella mostra è rappresentato da uno straordinario lebete a figure rosse proveniente da Ruvo di Puglia e conservato nel Museo Nazionale di Palazzo Jatta. Questo lebete, una particolare forma ceramica legata al mondo femminile e utilizzata in occasione dei riti matrimoniali, conservato quasi completamente integro, è datato fra il 360 e il 350 a.C. La scena ritrae un momento dei preparativi di Elena all’imminente unione amorosa con Paride, che la aspetta in piedi, nudo e con il copricapo orientale che lo identifica come troiano. Afrodite ed Eros vigilano sul momento, garantendo protezione e approvazione.
Molti dei reperti provengono dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, con il quale il Parco archeologico del Colosseo ha una proficua collaborazione, e fra questi va segnalato il monumentale cratere apulo a figure rosse, un vero capolavoro della ceramografia antica, datato al 370-360 a.C., raffigurante uno degli episodi più famosi dell’epilogo della guerra di Troia, la morte del principe troiano Ettore e lo scempio del suo corpo attuato da Achille, che lo lega ad un carro e lo trascina nella polvere.
Dallo stesso Museo provengono due affreschi rinvenuti a Pompei. Il primo raffigura Enea ferito ad una gamba e curato da un medico, alla presenza della madre Afrodite/Venere e del figlio Ascanio, immagine che si riferisce all’episodio narrato nel XII libro dell’Eneide, quando l’eroe troiano viene colpito da una freccia durante la battaglia contro i Rutuli. Il secondo affresco conserva una rara raffigurazione del cavallo di Troia trascinato dai Troiani all’interno delle mura della città: quella che fu la “macchina fatale” che rese possibile la presa e la distruzione della città da parte dei Greci dopo dieci anni di assedio.
Di grande rilevanza sono le statue in terracotta dal santuario di Minerva a Lavinium, città fondata da Enea – secondo il racconto degli antichi – dopo che, giunto sulle coste del Lazio aveva sposato la figlia del re Latino, Lavinia. L’esplorazione del sito ha portato alla scoperta di complessi archeologici che danno corpo al mito della fondazione della città da parte dell’eroe troiano: il santuario dei Tredici Altari (VI -IV sec. a.C.), probabilmente un luogo di culto comune del popolo latino; il grande tumulo che era forse l’heroon di Enea, la tomba simbolica dell’eroe troiano divinizzato; infine un santuario dedicato a Minerva, una Minerva Iliaca legata alla leggenda troiana, guerriera e protettrice del matrimonio e della famiglia. Il santuario ha restituito straordinarie statue in terracotta, databili tra V e III sec. a.C., raffiguranti giovani offerenti; inoltre statue della divinità, sia nel suo aspetto guerriero, la Minerva Tritonia, del V sec. a.C., probabilmente la statua di culto (di cui nella mostra è esposta una copia), sia come il Palladio.
La Rotta di Enea
La Rotta di Enea è uno dei 48 Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa che invitano al viaggio e alla scoperta del ricco patrimonio culturale europeo e rappresentano un modello di cooperazione attraverso un’esperienza partecipativa della cultura. L’itinerario archeologico dedicato all’eroe troiano è concepito come una “rotta lineare” che segue un ordine preciso il viaggio narrato da Virgilio e tocca siti Unesco (Troia, Delo, Butrinto, Cartagine, Roma), parchi nazionali (Monte Ida in Turchia, Parco Nazionale di Butrinto in Albania), per poi arrivare nel Lazio e infine a Roma. L’Itinerario Rotta di Enea è un progetto nato nel 2018, che ha ottenuto il riconoscimento di Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa a giungo 2021: la certificazione è stata celebrata con una cerimonia tenutasi nella Curia Iulia del Foro Romano a gennaio 2022.
Per ulteriori informazioni: https://parcocolosseo.it/press_kit/la-rotta-di-enea-premiata-a-roma-nelparco-archeologico-del-colosseo-come-itinerario-culturale-certificato-dal-consiglio-deuropa
Scheda tecnica
Titolo IL VIAGGIO DI ENEA da Troia a Roma
Sede Parco archeologico del Colosseo, Tempio di Romolo al Foro Romano
A cura di: Alfonsina Russo Roberta Alteri Nicoletta Cassieri Daniele Fortuna Sandra Gatti
Date al pubblico: 15 dicembre 2022 – 10 aprile 2023
Orari della mostra: 9.30 – 16.00 (ultimo ingresso 15.45).
Per aggiornamenti consultare il sito https://parcocolosseo.it/visita/orari-e-biglietti/
Biglietti: Intero € 16,00. Valido 24h, permette un solo ingresso all’area archeologica del Foro Romano-Palatino, inclusa la mostra in corso, e un solo ingresso al Colosseo.