Il ritorno di Orfeo e le Sirene, ovvero il trionfo dell’armonia musicale

 

L'opera in terracotta Orfe e le Sirene
L’opera in terracotta Orfeo e le Sirene

È rientrato in questi giorni in Italia dagli Stati Uniti il preziosissimo gruppo scultoreo in terracotta raffigurante Orfeo e le Sirene. Il Getty Museum ha restituito all’Italia l’opera uscita illegalmente dal nostro paese.

Sotto l’egida del Ministero della Cultura e grazie al sostegno della Direzione generale Musei, il gruppo scultoreo dal valore inestimabile sarà esposto al Museo dell’Arte Salvata, all’interno del Museo Nazionale Romano sino al 15 ottobre e successivamente verrà trasferita al Museo Archeologico di Taranto per entrare nella sua collezione permanente. L’opera in terracotta, a grandezza quasi naturale, databile al IV secolo prima dell’era cristiana era stata trafugata negli anni Settanta da un sito archeologico tarantino e acquistato successivamente dal The Paul Getty Museum di Malibu.

Il rimpatrio è stato possibile grazie alla complessa attività investigativa condotta dai Carabinieri della Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, in collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan e lo Homeland Security Investigations (H.S.I.). LO spunto dell’operazione, Orpheus, si è avuto quando i militari hanno scoperto che un noto indiziato di reati contro il patrimonio culturale aveva messo in atto una serie di traffici di reperti archeologici, provento di scavo clandestino nella provincia di Taranto, avvalendosi di un’organizzazione con estensioni internazionali. Il trafficante aveva avuto un ruolo nelle vicende relative allo scavo clandestino e all’esportazione illecita del gruppo scultoreo denominato Orfeo e le Sirene avvenuto negli anni Settanta. I preziosi reperti erano stati scavati e rinvenuti in frammenti presso un sito tarantino da alcuni tombaroli del posto, i quali li avevano ceduti a un noto ricettatore locale, con contatti con la criminalità organizzata, che, a sua volta, li aveva ceduti a un altro ricettatore, con contatti internazionali e titolare di una galleria d’arte in Svizzera. Dopo un periodo di giacenza in Svizzera, in attesa di un compratore, le sculture furono acquistate dal The Paul Getty Museum di Malibu (Los Angeles. Usa) grazie all’intermediazione di un funzionario di una banca svizzera.

Il gruppo scultoreo in terracotta raffigura Orfeo e due Sirene. Secondo il mito, Orfeo avrebbe sconfitto le Sirene durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, nei pressi di un’isola (Sicilia o Sardegna). La vittoria di Orfeo sulle Sirene rappresenta simbolicamente il trionfo dell’armonia musicale, concetto chiave del pensiero filosofico e politico pitagorico, particolarmente diffuso nelle città meridionali italiane, ovvero della Magna Grecia. L’opera è stata prodotta in un atelier di Taranto, dove in effetti sarebbe stata scoperta. Proveniente forse da un monumento funerario o da un santuario, si data alla fine del IV secolo.

“Un recupero straordinario di un capolavoro unico scavato clandestinamente nel territorio di Taranto”, afferma Massimo Osanna, Direttore generale Musei, “ed è proprio al museo Marta di Taranto che tornerà. Il gruppo scultoreo rappresenta un mito antico e, forse, adornava la tomba di un adepto ai misteri orfici, colui che, conducendo una vita in purezza, assicurava all’anima una sopravvivenza ultraterrena. Le sirene, che guardano Orfeo, non sono come le immaginiamo oggi, ovvero donne con il corpo di pesce. Sono rappresentate come figure ibride di donna e di uccello, secondo l’iconografia più antica, che verrà superata da quella a noi più familiare soltanto nel Medioevo. Il gruppo era originariamente dipinto, e possiamo ipotizzare che, grazie alla pittura, vi fosse un intenso gioco di sguardi tra le sculture, che costituiscono davvero un esemplare unico perché raramente una scena mitica come questa veniva rappresentata in terracotta, non abbiamo paralleli nel mondo antico”.

“Quando un’opera d’arte di così inestimabile valore torna nel suo territorio di origine è una grande conquista per tutti, non soltanto per il mondo dell’arte e dell’archeologia, ma per l’intero Paese che si riappropria di un tassello fondamentale delle sue origini e quindi della sua cultura”, ha aggiunto Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, “e siamo lieti di accogliere nel Museo dell’Arte Salvata, creato proprio per questo, il primo grande successo quale è il recupero dell’Orfeo e le Sirene dopo l’inaugurazione di questo spazio”.

(Fonte: Finestre sull’Arte del 17.9.2022)