Il “Colosseo” perduto di Milano rinasce come parco archeologico arborato

La zona dell’anfiteatro, dopo il recupero del sedime originario e gli scavi
La zona dell’anfiteatro, dopo il recupero del sedime originario e gli scavi

L’area, poco nota, dell’anfiteatro romano di Milano, nel cuore della città, è uno dei cantieri archeologici più estesi e ricchi di rinvenimenti degli ultimi anni.

Qui è in corso la realizzazione del PAN, il Parco Amphitheatrum Naturae, cioè il più vasto e innovativo parco archeologico sinora progettato.

L’anfiteatro di Mediolanum era il terzo per dimensioni dell’Italia romana, dopo il Colosseo e Capua, ed ha un’ellissi di 155 x 125 metri.

E’ (o meglio era) situato subito fuori le antiche mura, in prossimità di porta Ticinese Romana. Realizzato nel I secolo, venne semidistrutto nel 539 nell’assedio della città durante la guerra gotica e completamente raso al suolo nei secoli successivi per costruire, coi suoi marmi, chiese e palazzi.

Come tutti gli edifici analoghi presenti nelle grandi città romane, ospitava combattimenti di gladiatori, spettacoli di caccia (venationes) e battaglie navali (naumachie). Durante queste ultime l’anfiteatro veniva allagato.

IL RESTAURO “VERDE”

L’area già oggi, a cantiere aperto, prefigura il grande parco che verrà, conservando la forma dell’antico anfiteatro. Grazie ai lavori, iniziati nel dicembre 2018, il parco ha raddoppiato la sua estensione, da 12.500 a 22.300 metri quadri, ricomprendendo così tutta l’area originaria. L’ampliamento è stato possibile annettendo aree limitrofe e abbandonate su via Conca del Naviglio, occupate da una selva infestante e il vivaio Riva su via Arena. In tal modo è stato recuperato l’intero sedime dell’anfiteatro antico.

I resti delle gallerie ipogee sotto all’arena, di servizio per gli spettacoli da dove a sorpresa uscivano le belve. Le gallerie ampie m 3,60 attraversavano l’arena lungo gli assi maggiore e minore, formando quasi un cardo e decumano sotterraneo.
I resti delle gallerie ipogee sotto all’arena, di servizio per gli spettacoli da dove a sorpresa uscivano le belve. Le gallerie ampie m 3,60 attraversavano l’arena lungo gli assi maggiore e minore, formando quasi un cardo e decumano sotterraneo.

Spiega la Soprintendente Antonella Ranaldi: “Il parco rifiorirà più grande in un innovativo progetto di archeologia green, empatico con il luogo e la sua antichità e nello stesso tempo contemporaneo nella forma iconica dell’ellisse disegnata dall’architetto Attilio Stocchi. Un grande giardino ispirato ai viridaria antichi, con piantumazioni di 105 nuovi alberi e di 1700 metri quadri di siepi di bosso, ligustro, mirto che rievocano la pianta originale. Tutto a delineare l’orma dell’anfiteatro perduto a contorno e completamento dei resti archeologici riportati in luce”. Un percorso anulare di alberi alti segnerà l’ellisse esterno dell’anfiteatro e l’invaso dell‘intera estensione con l’arena destinata a spettacoli.

Il progetto ha l’obiettivo ambizioso di riqualificare anche la zona, d’importanza strategica negli itinerari culturali e turistici della Milano romana. L’anfiteatro è vicinissimo alla basilica di san Lorenzo maggiore, costruita alla fine del IV secolo con i blocchi di pietra dello stesso anfiteatro romano, visibili nei sotterranei e nell’antico Mausoleo imperiale ottagonale, oggi cappella di sant’Aquilino. Anche l’eccezionale portale di età Flavia, ornato dalle corse di bighe e quadrighe guidate da divinità astrali, reimpiegato in sant’Aquilino, viene dall’anfiteatro. Le pietre perdute potranno così rivivere la funzione originaria nell’immaginario rilegato dei visitatori. E da san Lorenzo, proseguendo al Carrobbio, si potrà raggiungere san Sepolcro, dove era il Foro della Milano romana, in particolare nei suoi resti visibili nella visita alla cripta. Le nuove fermate della metropolitana M4 De Amicis-Anfiteatro e Vetra-San Lorenzo contribuiranno a favorire l’accessibilità dei luoghi.

LA MOSTRA

In attesa della conclusione dei lavori del parco, la Soprintendenza ha aperto al pubblico la mostra: “PAN Parco Amphitheatrum Naturae. L’anfiteatro di Mediolanum: lavori in corso”.  L’esposizione presenta una prima selezione dei reperti maggiormente rappresentativi tra quelli recuperati nel corso delle indagini archeologiche propedeutiche tra il 2019 e il 2021.

Immagine7Il lavoro sul campo, oltre ad aver rivelato interi settori delle fondazioni mai esplorati in passato, ha permesso di conoscere nuovi elementi della complessa struttura dell’anfiteatro di Mediolanum. Le novità più sorprendenti sono state la scoperta del mondo sotterraneo, formato da gallerie che si sviluppavano sotto il piano dell’arena, funzionali all’organizzazione dei giochi e di un ricco deposito di ceramiche di tradizione celtica, probabile testimonianza della presenza nell’area di un’area sacra precedente all’età romana.

Nella mostra, allestita presso l’Antiquarium “Alda Levi”, sono esposti alcuni recipienti di tradizione celtica e diversi frammenti della decorazione architettonica e scultorea del monumento, scampati allo spoglio sistematico iniziato già alla fine dell’età antica.

La mostra, aperta il 5 marzo, sarà visitabile sino al 31 dicembre 2022, dal martedì al sabato (10.00 -15.00). Info: sabap-mi.eventi@beniculturali.it. A causa dei lavori in corso nel cantiere, non è previsto al momento l’accesso agli scavi.

Fonte: www.stilearte.it