Italics Magazine, rivista online in inglese che offre uno storytelling sull’Italia agli stranieri che non parlano la nostra lingua, ha dedicato la sua apertura del 22 gennaio 2019 al Movimento Tradizionale Romano.
Inoltre descrive i capisaldi della pratica odierna dei culti aviti e le caratteristiche del rito.
“La Via Romana agli Dei e il gruppo leader italiano Movimento Tradizionale Romano – scrive l’articolista Andrea Angelini – potrebbero sembrare più un’espressione folcloristica del passato piuttosto che una nuova spinta spirituale verso il paganesimo. Tuttavia, non sono gli unici a guardare al passato e la storia recente contraddice coloro che credono che il monoteismo sia l’unica visione religiosa moderna. Nel 2005 il Movimento Tradizionale Romano ha aderito all’ECER (European Congress of Ethnic Religions), fondato nel 1998 per assistere le comunità religiose etniche in tutto il mondo. L’ECER cerca di opporsi alla discriminazione contro tali gruppi religiosi e migliorare il loro patrimonio spirituale e culturale. Il Movimento Tradizionale Romano ha anche ospitato il congresso internazionale ECER dello scorso anno, che si è svolto a Roma”.
Dopo un excursus storico su Evola e Reghini e i loro tentativi di reintrodurre il paganesimo negli anni Trenta, ed una panoramica sulle altre associazioni italiane che praticano i culti romani, l’articolo chiude con queste parole: “La spiritualità romana pre-cristiana riemerse a metà degli anni ’80 dal Movimento Tradizionale Romano. Ciò è dovuto in parte allo scrittore e religioso Salvatore Ruta, allo storico Renato Dal Ponte e al ricercatore Roberto Incardona. L’M.T.R. incarna l’approccio originale della Via Romana agli Dei definendosi come un gruppo religioso apolitico. Hanno concepito il rapporto tra l’uomo e gli dei senza devozione passiva. Ciò significa che l’uomo è sacerdote di se stesso e che la spiritualità è rivolta a se stesso per vivere in armonia con gli dei”.
Qui il link all’articolo:
P.C.