Notizia di miglior auspicio non poteva darsi oggi, 1° Marzo, Capodanno sacro dell’antico Calendario di Romolo.: La Sapienza, l’Università degli Studi di Roma, è stata decretata come la migliore del mondo in Scienze dell’Antichità. L’Ateneo romano, dedicato alla dea Minerva, supera infatti a sorpresa Cambridge (seconda), Oxford (terza), Ludwig Maximiliams Universitaet di Monaco di Baviera (quarta) e Harvard (quinta) ed entra anche tra le top-10 per Archeologia (nona). Inoltre, è tra le top-50 al mondo anche per Scienze Archivistiche e Librarie (33esima), Fisica e Astronomia (39esima) e Scienze Naturali (50esima). E’ il risultato della classifica Qs 2018 che ha preso in considerazione 1.130 università, in 150 paesi, analizzando 48 materie divise in 5 macro aree.
Qs (Quacquarelli Symonds) dichiara di aver analizzato i corsi di laurea e post-lauream di 4.522 atenei in 75 nazioni, 198 milioni di citazioni e 22,4 milioni di “research papers” e di aver ascoltato le opinioni di 75.000 accademici internazionali e 40.000 responsabili delle risorse umane. Complessivamente, il più grande ateneo italiano è in classifica in sedici discipline (su 48) e cresce in tutte e cinque le aree considerate: acquisisce ventotto posizioni in più in “Arts and humanities” e in “Social sciences and management.
Ben Sowter, direttore del dipartimento ricerca di Qs, commenta: “I risultati dell’analisi di quest’anno indicano che il sistema universitario italiano è competitivo in un’ampia varietà di discipline. Gli atenei italiani sono tra i cinquanta migliori al mondo in 21 subjects, sei in più rispetto al 2017, e raggiungono ottimi risultati in materie molto differenti come archeologia e fisica.
Il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, sottolinea: “E’ la prima volta che un’università italiana è al primo posto in questa classifica internazionale. Viene premiata la tradizione umanistica dell’ateneo valorizzando l’immagine della cultura italiana all’estero. Negli studi classico-umanistici la didattica si sposa con operazioni di fruizione culturale non comuni: grazie al progetto Theatron sono gli stessi studenti a far rivivere i testi greci e latini, traducendoli, riadattandoli e portandoli in scena. Alla Sapienza si può studiare tra statue e fregi decorativi nelle aree di lettura del Museo di arte classica”.
E’ questo un primo segnale, sottile, ma intrinsecamente politico e civile, di rinascimento per l’Urbe Eterna, tesoro universale incompreso dall’insipienza dei tanti, troppi, “romaneschi”, ignari di calcare la città più bella del mondo, e bistrattato da una gestione amministrativa pietosa, totalmente inadeguata e ignorante. E non è un caso che il segnale sia venuto da fuori.
P.C.
(*) Il 1° marzo come inizio dell’Anno Sacro, secondo l’antico Calendario Romuleo (www.saturniatellus.com/kalendarium/), è stato anche il capodanno ufficiale della Serenissima Repubblica di Venezia – degna erede della Res Publica romana – per dieci secoli. La tradizione si conserva ancora nella pedemontana berica, nell’altopiano di Asiago, nel Padovano, nel Trevigiano e nel Bassanese.