Il MTR interviene a Praga al Congresso europeo delle religioni etniche/ECER. La cronaca della quattro giorni

ecer_2016Quattro intense giornate – trascorse tra incontri pubblici, cerimonie, sedute riservate e trasferte culturali in luoghi significativi del paganesimo – hanno contraddistinto il quindicesimo Congresso europeo delle religioni etniche/ECER tenutosi dal 14 al 17 luglio 2016 a Praga.

Il Movimento Tradizionale Romano ha partecipato con una delegazione composta dal presidente Daniele Liotta, dal vice Guglielmo Giovannelli Marconi e dai membri Anna Lucarelli, Paolo Casolari, Stefano Guidi e Mario Basile.

Foltissima la rappresentanza geografica: Lituania, Cechia, Italia, Grecia, Spagna, Germania, Russia, Lettonia,  Danimarca, Norvegia, Olanda, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Ucraina, Slovenia, Islanda, Francia e India. Impeccabile l’organizzazione a cura dei cechi, guidati da Marianna Gorronova e da Zdeněk Ordelt dello Slaviic Circle  (Programma Praga).

Le giornate congressuali, presiedute da Andras Corban, hanno visto un primo appuntamento il 14 luglio all’Accademia delle scienze dove ogni singola organizzazione ha avuto modo di presentare le proprie caratteristiche ed attività.

Il 15 luglio è stata la volta di una conferenza stampa con il vice Ministro ceco della cultura ed esperti di religioni pagane cui è seguito, alla facoltà di Filosofia dell’Università di Praga, un seminario dedicato all’approccio alla religione da parte di ogni singola associazione  (Slide MTR Praga).

La terza giornata è stata dedicata ad una visita in alcuni luoghi simbolo del paganesimo slavo/boemo: la “Collina di Rip”, spazio sacro dei cechi ed inizio della storia della nazione, la quercia millenaria di “Oldřich” e “Il Pastore pietrificato”, menhir più antico della Cechia.

L’ultima giornata, a porta chiuse, ha avuto per oggetto un aggiornamento dello Statuto dell’Ecer per rafforzarne le attività di proiezione – il Mtr fa parte del Consiglio direttivo con il suo presidente e dell’Assemblea con tre suoi rappresentanti – ed alla presentazione delle candidature per il prossimo congresso del 2018, tra cui va annoverata quella di Roma.

Da corollario ai lavori congressuali, lo Slavic Circle ha organizzato ben cinque diverse cerimonie rituali  pubbliche alle quali hanno partecipato, con le proprie qualità e prerogative, tutte le rappresentanze etniche e religiose presenti all’evento.

Prima giornata di lavori del Congresso Ecer di Praga. L’intervento all’Accademia elle Scienze di Praga di presentazione dell’organizzazione e delle attività del Movimento Tradizionale Romano: da sinistra Paolo Casolari, Daniele Liotta e Guglielmo Giovannelli Marconi
Prima giornata di lavori del Congresso Ecer di Praga. L’intervento all’Accademia delle scienze di Praga di presentazione dell’organizzazione e delle attività del Movimento Tradizionale Romano: da sinistra Paolo Casolari, Daniele Liotta, Guglielmo Giovannelli Marconi e Marianna Gorronova
I congressisti Ecer nella sala all’Accademia delle Scienze di Praga (1)
I congressisti Ecer nella sala all’Accademia delle Scienze di Praga (1)
 congressisti Ecer nella sala all’Accademia delle Scienze di Praga (2)
I congressisti Ecer nella sala all’Accademia delle Scienze di Praga (2)
Le “Colonne del Diavolo” (čertův sloup) presso la fortezza di Vyšehrad a Praga: tre fittoni di pietra, la cui esistenza è documentata sin dal medioevo, che probabilmente usavano gli antichi slavi pagani per misurare il tempo. La denominazione, a conferma dell’origine, risale alla fanfaluca della “scommessa tra un prete e il demonio su chi fosse più veloce, l’uno a dir messa l’altro a spostar una colonna da Roma a Vyšehrad: il demonio perse e scagliò la colonna sulla chiesa, spezzando in tre la pietra”. Sullo sfondo la celebrazione comunitaria dell’Ecer
Le “Colonne del Diavolo” (čertův sloup) presso la fortezza di Vyšehrad a Praga: tre fittoni di pietra, la cui esistenza è documentata sin dal medioevo e che probabilmente usavano gli antichi slavi pagani per misurare il tempo. La denominazione, a conferma dell’origine, risale alla fanfaluca della “scommessa tra un prete e il demonio su chi fosse più veloce, l’uno a dir messa l’altro a spostar una colonna da Roma a Vyšehrad: il demonio perse e scagliò la colonna sulla chiesa, spezzando in tre la pietra”. Sullo sfondo la celebrazione comunitaria dell’Ecer
Il gruppo del MTR alla cerimonia di Vyšehrad
Il gruppo del MTR alla cerimonia di Vyšehrad
Il pater del MTR Daniele Liotta attende alla cerimonia comunitaria
Il pater del MTR Daniele Liotta attende alla cerimonia comunitaria
Seconda giornata di lavori del Congresso di Praga. L’intervento del Movimento Tradizionale Romano nell’aula magna della Facoltà di Filosofia dell’Università di Praga nel seminario pubblico sul tema “Come la tua Organizzazione pratica il Paganesimo nel tuo Paese”: da sinistra Zdeněk Ordelt, Daniele Liotta, Paolo Casolari, Guglielmo Giovannelli Marconi e Marianna Gorronova
Seconda giornata di lavori del Congresso di Praga. L’intervento del Movimento Tradizionale Romano nell’aula magna della Facoltà di Filosofia dell’Università di Praga nel seminario pubblico sul tema “Come la tua Organizzazione pratica il Paganesimo nel tuo Paese”: da sinistra Zdeněk Ordelt, Daniele Liotta, Paolo Casolari, Guglielmo Giovannelli Marconi e Marianna Gorronova
La sala dell’aula magna della Facoltà di Filosofia dell’Università di Praga dove si è tenuto il seminario dell’Ecer
La sala dell’aula magna della Facoltà di Filosofia dell’Università di Praga dove si è tenuto il seminario dell’Ecer
La Collina di Rip (hora Říp), luogo sacro dei Cechi ed inizio simbolico della storia della nazione. Secondo la tradizione, citata nella cronaca di Cosma di Praga nel XII secolo, Říp fu il luogo dove si stabilirono i primi popoli slavi condotti da Praotec Čech (Progenitore Ceco). La collina è da sempre meta di pellegrinaggi e di manifestazioni nazionali. In cima una targa recita "Quello che la Mecca è per un islamico, Říp dovrebbe essere per un Ceco!" (Co Mohammedu Mekka, to Čechu má být Říp!).
La “Collina di Rip” (hora Říp), luogo sacro dei cechi ed inizio simbolico della storia della nazione. Secondo la tradizione, citata nella cronaca di Cosma di Praga nel XII secolo, Říp fu il luogo dove si stabilirono i primi popoli slavi condotti dal “Progenitore Ceco” (Praotec Čech). La collina è da sempre meta di pellegrinaggi e di manifestazioni nazionali. In cima una targa recita “Quello che la Mecca è per un islamico, Říp dovrebbe essere per un ceco!” (Co Mohammedu Mekka, to Čechu má být Říp!).
Il gruppo italiano a Rip: a sinistra la delegazione della Societas Hesperiana, a destra quella del Movimento tradizionale romano
Il gruppo italiano a Rip: a sinistra la delegazione della Societas Hesperiana, a destra quella del Movimento Tradizionale Romano
La vista dal terrazzamento sulla Collina di Rip ove si è tenuto il rituale comunitario dell’Ecer: un provvidenziale volo di un falcone ha accompagnato la chiusura della celebrazione
La vista dal terrazzamento sulla “Collina di Rip” ove si è tenuto il rituale comunitario dell’Ecer: un provvidenziale volo di un falcone ha accompagnato la chiusura della celebrazione
Klobuky, Distretto di Kladno, “Il Pastore pietrificato" (zkamenělý pastýř), menhir in piedi in un campo di orzo. Collocato 1 km a nord-ovest dell’abitato, è un masso arenario del Cretaceo color ferro scuro, è il più alto menhir della Cechia - 3 metri e mezzo - ed è uno dei pochi considerato autentico
Klobuky, Distretto di Kladno, “Il Pastore pietrificato” (zkamenělý pastýř), menhir in piedi in un campo di orzo. Collocato 1 km a nord-ovest dell’abitato, è un masso arenario del Cretaceo color ferro scuro, è il più alto menhir della Cechia – 3 metri e mezzo – ed è uno dei pochi considerato autentico
La Quercia di Oldřich, albero alto 30 metri, di 8 di circonferenza, stimato antico mille anni e situato nella cittadina di Peruc vicino a Praga. Deve il suo nome a una leggenda dell’11° secolo che vide la quercia testimone dell’amore tra il duca di Boemia Oldřich e una contadina: frutto dell’amore fu il duca Bretislaus, l’Achille di Boemia. Sotto la quercia millenaria lo Slavic Circle, insieme alle comunità presenti, ha celebrato una cerimonia in onore di Perun, la principale divinità del pantheon slavo (il nostro Iuppiter)
La “Quercia di Oldřich”, albero di 30 metri,  8 di circonferenza, antico mille anni e situato a Peruc vicino a Praga. Deve il nome a una leggenda dell’11° secolo che vide la quercia testimone dell’amore tra il duca di Boemia Oldřich e una contadina: frutto dell’amore fu il duca Bretislaus, l’Achille di Boemia. Sotto la quercia millenaria lo Slavic Circle, insieme alle comunità presenti, ha celebrato una cerimonia in onore di Perun, la principale divinità del pantheon slavo (il nostro Iuppiter)

 

 

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